Storia Siracusa è città di antiche tradizioni marinare, polo culturale mediterraneo e terra da sempre dominata da storia e natura. Plemmirio, cantato da Virgilio, è il preistorico villaggio sulla costa siracusana che darà il nome all’area marina protetta di prossima istituzione presso i luoghi di Penisola Maddalena – Capo Murro di Porco. Data per esaminata ed approfondita l’eccellenza dei valori naturalistici dell’Area, la nascita del Parco Marino del Plemmirio -come già viene generalmente denominato dalla comunità aretusea- ha una originalità tutta propria che merita una particolare riflessione sotto l’aspetto del percorso con cui il progetto è stato avviato e ha avuto il suo sviluppo ancor prima della istituzione formale. Siracusa arriva ad essere inserita tra le aree marine di reperimento appena tre anni fa, perché non può più | |
essere ignorata la corale richiesta che sale dalla città per tornare a valorizzare lo straordinario patrimonio marino in uno scenario paesaggistico unico per splendore e ricchezza. Ad orientare questi impulsi verso i soggetti istituzionali corretti e a materializzare un simile consenso in comportamenti e atti amministrativi sono stati il Comune e la Provincia di Siracusa, espressione di opposti schieramenti politici ma uniti in una strategia di deciso rilancio del mare quale elemento determinante di sviluppo locale sostenibile in un contesto di salvaguardia del patrimonio naturale.Il generale clima di favore al parco marino è completato dal sostegno degli operatori: le categorie professionali dei diving e della pesca, i circoli velici e le associazioni sportive, il vasto movimento ambientalista e quanti operano nel turismo colgono la novità dell’evento e le tante opportunità che si aprono. In una parola, a Siracusa si materializza un’area marina protetta che nasce e viene sospinta dal basso, ossia da quella realtà locale che, altrove, rappresenta un serio ostacolo alle misure di protezione ambientale; si inverte, in pratica, il meccanismo della decisione statale per via legislativa, per privilegiare la domanda consapevole delle comunità locali che divengono attori originari e protagonisti responsabili.E’ più che naturale, dunque, che il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio abbia assecondato una così vasta e forte pressione locale con la decisione di unire allo studio di fattibilità la costituzione del Consorzio di gestione della nascente area protetta tra il Comune e la Provincia di Siracusa.Qualche purista della norma scritta avrà pure storto il naso davanti a questo comportamento dell’amministrazione centrale dello Stato, giacché veniva preordinato un organismo di gestione non solo prima dell’istituzione dell’area ma, addirittura, in anticipo rispetto all’esito degli studi sulle valenze naturalistiche dell’area stessa, impegnando, in qualche modo, il Ministero a determinazioni future già concretamente approntate.Al contrario, invece, il caso di Siracusa è la dimostrazione evidente di quanto possa applicarsi alla legge il principio della ragionevolezza e della sostanza dell’interesse pubblico che si intende far prevalere. Viene, così, riconosciuto il preminente ruolo degli enti locali già dalla fase della prima istruttoria, in modo tale da accreditarli subito quali interlocutori finali in prospettiva della gestione dell’area. Così, mentre l’Arpa-Sicilia coordina lo svolgimento dello studio di fattibilità, il Consorzio si costituisce e avvia la definizione dei primi interventi che dovranno accompagnare l’istituzione dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. | |
Anche in questa fase, è risultato decisivo il cambio di impostazione operato dal Ministero: è stato concepito e approntato un piano generale di investimenti nelle aree marine protette in via di istituzione proprio per far sì che le aree nascessero già con una minima dotazione di strutture e di mezzi, corrispondente sì alle esigenze operative ma anche alla capacità progettuale e al concreto coinvolgimento degli enti locali interessati. | |
Siracusa si è inserita in questo contesto offrendo l’Isola di Ortigia quale scenario da legare all’Area attraverso un diretto e ravvicinato corridoio ecologico marino, che parte da Castello Maniace (estrema punta dell’Isola) fino alla Penisola Maddalena, e due strutture polifunzionali al servizio dell’Area stessa dei quali ha proposto il relativo adattamento.La visione strategica di cui è intriso il progetto degli enti locali trova un completamento nella dichiarata volontà del Consorzio di finalizzare la nascente Area Marina Protetta del Plemmirio alla più ampia fruizione dei bambini e dei disabili. E’ un orientamento, questo, che già accompagna l’opera di adattamento strutturale e rifunzionalizzazione degli immobili, così come il resto degli interventi che riguardano, in particolare, la mobilità da terra e da mare verso l’Area. Con un simile credito progettuale e strategico, si comprende come il Ministero abbia deciso di sostenere, con finanziamenti adeguati, il parco progetti del Consorzio, investendo a sua volta su un’area marina protetta che intende partire di slancio e divenire stella polare di un territorio e delle sue prospettive di sviluppo del turismo ambientale di eccellenza, oltre che di protezione di un patrimonio naturale dalle caratteristiche uniche. Il Consorzio Provincia-Comune, dal canto suo, avverte tutta la responsabilità di strutturarsi in modo da garantire la massima efficienza possibile: così, in meno di tre mesi, sono stati costituiti gli organi, approntato il bilancio finanziario 2004, attivati i rapporti con il mondo universitario locale, avviate le relazioni con l’associazionismo e il volontariato, aperti canali di comunicazione con le forze dell’ordine e la Capitaneria di Porto, attivati i contatti istituzionali con i soggetti pubblici locali competenti in materia di tutela delle coste.A questo si unisca il valore aggiunto del gruppo di lavoro: un ristretto numero di persone competenti e motivate, professionalmente determinate per affrontare una sfida lavorativa importante, che operano con rispetto dei ruoli ma in straordinaria sinergia. In estrema sintesi, il Parco Marino del Plemmirio sarà stato il frutto di un corale consenso sociale, di un attivo e sinergico protagonismo degli enti locali, della lungimirante gestione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del lavoro di un gruppo esperto e motivato. Un mix dal quale nasce un’area protetta dal grande futuro che già si intravede. A volte, capita che alcuni luoghi si trovino più che sulla cartina geografica in un piccolo angolo della nostra mente. Sono i posti dove ci rifugiamo e dove ci viene voglia di partire per sempre, ma a volte capita , e capita raramente, di averli proprio lì, a portata di mano. Quindi, immaginate di vedere da una parte una “antica” isola con il Castello a propria guardia, dall’altra un triangolo di terra che avanza superbamente verso il blu estremo dello Jonio e nel centro, il Grande Porto naturale, da sempre oggetto di disputa e di antiche battaglie navali. Uno scenario mitologico? Direi proprio di no anzi, e talmente reale da divenire il proscenio naturale per la realizzazione ed istituzione della A.M.P. del Plemmirio. Stiamo parlando infatti di Siracusa e della sua “neonata” La sua costituzione, a seguito dell’applicazione della legge 23 marzo 2001, è il frutto della sinergia concreta e della forza di volontà dimostrataci da parte del Comune e della Provincia regionale di Siracusa, tutto ciò a tutela dello specchio di mare antistante la Penisola Maddalena e C.Murro di Porco. Questo, non per creare un’oasi impraticabile ed asettica alla presenza umana ma al contrario, per essere goduta , nel pieno rispetto verso la natura, da tutti quanti lo desiderino. Il nostro “fiore all’occhiello “ è appunto l’invito e la reale possibilità che hanno proprio tutti quanti, ed in modo particolare i bambini e le persone “ non abili “ ,di godere di tali bellezze. Dunque è questa la caratteristica inusuale da tenere forse come esempio, e sicuramente un grande motivo di vanto e di in evocabile esclusiva. Ed è l’unico Parco subacqueo concepito per tali categorie , dove tutto, attività ed infrastrutture, sono state pensate soprattutto per loro. “ Verso un parco a misura di bambino e di non abile “ dove i nostri piccoli ed anche gli amici della categoria protetta, possono fruire e godere delle bellezze subacquee ed anche paesaggistiche della Penisola Maddalena. Nasce allora il “Sea watching” per capire e conoscere meglio, attraverso l’aiuto di esperti biologi, la fauna subacquea, facendo una semplice attività di “Snorkeling” aiutati da pinne e maschera , e per i meno esperti , anche con l’ausilio di un giubbetto appositamente progettato. | |
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Individuazione dell’area La Penisola della Maddalena si estende pochi chilometri a sud della città di Siracusa con direzione NNW-SSE da capo Castelluccio a Capo Murro di Porco per circa sei chilometri fino a sfiorare il 37° parallelo N a Capo Murro di Porco, in definitiva da Punta della Mola a Punta Milocca. | |
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